Prima di un ricovero programmato in ospedale è necessario richiedere al proprio medico la "Scheda di accesso in ospedale", un documento che riporta dati anagrafici e biometrici, la sintesi dei problemi di salute e delle malattie, eventuali allergie o intolleranze (se note al medico) e i farmaci assunti come terapia continuativa.
Il documento è molto utile per semplificare il lavoro dei medici ospedalieri ed è tanto più utile quanto più è completo e aggiornato. Il medico produce una scheda con i dati di cui è a conoscenza. E' pertanto importante che dopo ogni accertamento e dopo ogni visita specialistica si aggiorni il proprio medico portando esiti, referti e relazioni cliniche.
I medici degli ospedali pubblici al momento delle dimissioni da un ricovero, hanno l’obbligo di rilasciare ricette per:
la richiesta di eventuali prestazioni da eseguire entro 30 giorni dalla dimissione
la prescrizione dei farmaci necessari al paziente, quando non sia possibile provvedere direttamente alla consegna dei farmaci per il primo ciclo di terapia (30 giorni)
Hanno altresì l’obbligo, nel caso sia formulata una prognosi che comporti inabilità al lavoro, di rilasciare il certificato di malattia necessario a giustificare l’assenza dal lavoro.
Più dell'85% degli accessi in Pronto Soccorso sono per codici bianchi o verdi. Cioè sono accessi inappropriati, perché il livello di cura corretto di quegli accessi non avrebbe dovuto essere un dipartimento di emergenza e urgenza ospedaliero, ma i servizi ambulatoriali e di cure primarie.
Per questo motivo, quando possibile (e salvo i casi di reale emergenza/urgenza), è bene consultare il proprio medico prima di recarsi in Pronto Soccorso: in questo modo è spesso possibile evitare lunghe attese in ospedale e, se necessario, essere inviati dal medico con una breve relazione di accompagnamento che facilita il triage e il lavoro dei sanitari e permette al paziente una migliore e più rapida presa in carico.
Anche in caso di dimissioni da Pronto Soccorso i medici ospedalieri hanno l'obbligo di fornire le ricette per i farmaci da loro prescritti e per gli eventuali ulteriori accertamenti che consigliano di effettuare dopo la dimissione.
Hanno altresì l'obbligo di formulare una prognosi e di rilasciare, quando necessario al paziente, il certificato di malattia INPS.