Una delle richieste più frequenti che vengono rivolte al Medico di Medicina Generale è quella di esami o visite con finalità preventive o "di controllo".
Per questo motivo è utile precisare qualche concetto a proposito della prevenzione e dell'utilità (e dell'appropriatezza) di esami preventivi.
In Medicina Preventiva si distinguono gli interventi di prevenzione SECONDARIA, che hanno come obiettivo la diagnosi precoce delle malattie, dalle azioni di prevenzione PRIMARIA che hanno invece come obiettivi mantenere lo stato di salute e ritardare la comparsa delle malattie, aggiungendo anni di vita in buona salute agli individui.
L'attività fisica regolare, una alimentazione sana, il mantenimento di un peso corporeo nei limiti del normopeso, l'astensione dal fumo di tabacco o dal consumo eccessivo di alcolici, sono esempi di azioni di prevenzione primaria.
Queste sono in assoluto le azioni più importanti che si possono fare per proteggere e promuovere la propria salute.
Si tratta di azioni semplici, a basso costo, alla portata di tutti e con un grande effetto sulla salute (misurabile anche in termini di anni di vita in buona salute guadagnati).
Fanno parte della prevenzione primaria anche le vaccinazioni. (clicca qui per leggere la pagina dedicata)
La prevenzione secondaria mira invece ad identificare precocemente le malattie (nelle situazioni in cui intervenire prima può cambiare il decorso delle malattie stesse). Ne sono un esempio gli screening organizzati per la prevenzione dei tumori e altri interventi sanitari preventivi come la misurazione periodica della pressione arteriosa o il dosaggio dei livelli di colesterolo nel sangue.
Questi interventi sono in realtà pochi e hanno un effetto più limitato sulla salute della popolazione rispetto alla prevenzione primaria.
Inoltre in ambito di prevenzione secondaria capita piuttosto spesso che vengano proposti da varie parti interventi clinici preventivi inutili o non efficaci.
Tra gli interventi sicuramente utili ci sono:
esecuzione di mammografia (ogni 2 anni per le donne in età da 45 a 74 anni) per la prevenzione del tumore della mammella.
esecuzione di pap test ogni 3 anni (per le donne in età da 25 a 65 anni) per la prevenzione del tumore della cervice uterina.
(In Regione Lombardia sta per essere introdotta la ricerca del virus HPV ogni 5 anni nelle donne in età da 30 a 64 anni)
ricerca di sangue occulto nelle feci per uomini e donne in età dai 50 ai 74 anni.
Più discusso è invece il dosaggio del PSA (Antigene Prostatico Specifico) come screening del tumore della prostata nei maschi a partire dai 50 anni di età; l'esame purtroppo non è altamente specifico e identifica numerosi falsi positivi. Tuttavia il test può avere senso una volta valutati i fattori di rischio individuali di tumore prostatico come la familiarità o la presenza di sintomi urinari ostruttivi.
Ma, come si è già accennato, fanno parte della prevenzione secondaria anche azioni più semplici come:
la misurazione periodica della pressione arteriosa a partire dai 18 anni
il dosaggio dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue a partire dai 40 anni (in presenza di almeno un fattore di rischio per malattie cardiovascolari) con calcolo del rischio cardiovascolare globale
gli esami sierologici per malattie sessualmente trasmissibili (es. test HIV, epatite B, epatite C, sifilide...) in caso di rapporti sessuali non protetti
lo screening della depressione negli adulti e nelle donne in gravidanza e nel post-parto
lo screening dell'abuso di alcol e sostanze negli adolescenti e negli adulti
Purtroppo molti interventi non efficaci o di efficacia non dimostrata vengono ancora proposti da diversi portatori di interesse.
Ne sono un esempio molti pacchetti di chek-up periodici che vengono offerti da compagnie assicurative o fondi sanitari integrativi, che includono spessissimo analisi periodiche senza alcuna efficacia preventiva.
Ripetere ogni anno lunghe liste di esami del sangue in persone in età relativamente giovane, sane e senza fattori di rischio, non serve, non previene nessuna malattia, non permette una diagnosi precoce e non cambia il decorso di eventuali condizioni che si dovessero identificare.